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martedì 21 aprile 2015

TORNANO I 4444 SCALINI DELLA CHRONOSCALA'

TORNANO I 4444 SCALINI DELLA CHRONOSCALA’

di Paolo Pigliafreddo

VALSTAGNA, 1° MAGGIO A Valstagna (VI), il primo maggio tornerà la ChronosCalà, edizione numero 2.
Quella che può già essere considerata la Regina delle cronoscalinate, ti porterà (insieme alla tua dolce metà) dal Brenta su su fino a Chiesa di Sasso sull'Altopiano di Asiago tramite i 4444 scalini medievali della geniale Calà del Sasso.
Io, intanto, memore della mia esperienza un po' più tranquilla, inizio a prepararmi per l'anno prossimo.

LUNGA, ANTICA, INTELLIGENTE (E ROMANTICA) 2 km e mezzo, 4444 gradini e un dislivello di circa 700 metri.
La Calà del Sasso è la scalinata aperta al pubblico più lunga del mondo e fu costruita dagli asiaghesi nella seconda metà del XIV secolo per trasportare il legname dall'Altopiano giù fino al Brenta, evitando scomodi pedaggi. Infatti, Calà deriva proprio da calata e fin dal nome mostra come i tronchi di legno venissero fatti scendere dalle montagne, arrivassero a Valstagna e, tramite il fiume, raggiungessero l'Arsenale di Venezia dove avrebbero continuato a navigare, questa volta in mare.
I 4422 gradini, ai quali pochi decenni dopo se ne aggiunsero 22 alla base, furono costruiti con alzata e lunghezza regolare, in contro-pendenza per evitare scivoloni in caso di tempo avverso. E non è tutto: accanto ai larghi e comodi scalini una canalina permetteva di trascinare agevolmente il legname anche nei ripidi tornanti.
Pienamente utilizzata fino al XVIII secolo, la Calà del Sasso è pian piano diventata a doppio senso, utilizzata come via di comunicazione pedonale e per i commerci a dorso di mulo.

Il salire e scendere dalla Calà divenne anche un "affare" di cuore. Si narra che nel 1638 una giovane di Sasso di Asiago in dolce attesa si ammalò gravemente. Il fidanzato, allora, decise di precipitarsi di corsa giù dalla Calà, noleggiare un cavallo a Valstagna e raggiungere Padova, dove si trovava il solo unguento che avrebbe potuto salvare l'innamorata. 
A Sasso intanto scendeva la sera e gli abitanti, preoccupati per la sorte di entrambi i fidanzati, iniziarono a scendere la Calà armati di fiaccole per andare incontro al giovane. Eppure, c'è un altro serpentone luminoso che sale. Sono gli uomini di Valstagna a scortare il ritorno del ragazzo con la preziosa cura, che riuscirà a salvare l'amata e il matrimonio, celebrato di fronte alla gente dei due paesi uniti dal lungo nastro di gradini.
Da qui, la credenza che se due innamorati percorreranno la Calà mano nella mano si ameranno per sempre.

SEMPRE PIU' SU Come Valstagna e Sasso non furono insensibili allora, non lo sono nemmeno adesso.
La seconda domenica di agosto, infatti, da Valstagna centinaia di persone armate di fiaccole rievocano quella leggenda e scalano la Calà fino a Sasso, dove sono accolti amichevolmente con musica e banchetti.
Io, purtroppo, due anni fa mancai la fiaccolata per un soffio. Questo perché solo pochi giorni prima mi ero imbarcato nell'impresa della conquista della Calà. Si rivelò una bellissima passeggiata nella natura e nella storia, un po' infinita, ma straordinaria.
Mi ripromisi di tornare, anche perché mi sarebbe piaciuto percorrere la Calà più velocemente ...
La ChronosCalà me ne darà l'occasione. La mattina del primo maggio si partirà dal centro di Valstagna per una cronometro a partenze scaglionate di 5 km, con un dislivello positivo di quasi 900 metri. Qualche km di riscaldamento in falso piano e poi l'attacco alla Calà, che potrà essere in solitaria e, ovviamente, in coppia.




Per saperne di più vai su www.cronoscala.com

PASSATO, PRESENTE, FUTURO Ma tra due settimane non potrò tornare a Valstagna perché, per affrontare i 4444 gradini correndo, ho bisogno di un altro annetto di preparazione fisica (e psicologica) specifica.
Ciò non toglie che la Calà del Sasso sia alla portata di tutti. E' sempre aperta (sentiero CAI 778), accudita con amore, spaziosa, priva di strapiombi e quasi sempre all'ombra di un fitto fogliame.
Ti consiglio però di trovare la giornata giusta, portare scarpe adatte e bastoncini da camminata, armarti di santa pazienza e, magari, farti aspettare alla fine da un tuo "collega" motorizzato per poi scambiarsi i ruoli.
Chi scende potrà rivivere l'origine stessa della Calà e chi sale potrà lanciare una sfida all'amico, uno a fare scalini e l'altro i tornanti della vicina università del rally.

Ma se sei con la tua dolce metà, sarà tutta un'altra storia.  

2 commenti:

  1. Grazie mille per aver rilanciato il mio post!
    e per tutti i SUPEREROI di www.trailarena.info c'è anche un pensiero al day-after di ogni gara ... http://folledicorsa.blogspot.it/2014/12/il-super-day-after-da-folle-di-corsa.html

    Paolo

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  2. Grazie,bene ora ne so di più!!😉

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